Benelli TRK 502 la prova di PocaAderenza

 

Da casa Benelli di pesaro la nuovissima Benelli TRK 502.

 

La tourer italo/cinese  al suo debutto la sua linea ha fatto molto discutere il popolo del web e tra somiglianze con il Multistrada ed il GS1200 si sono sprecati giga e giga di dati.

Ma se l’intento di Benelli era quello di far parlare di se dopo un passato un po’

….movimentato….

In un segmento molto ambito come il Tourer senza far tanta pubblicità ma utilizzando il tam, tam, dei social networks, beh! c’è riuscita!

Riuscita!

Come i dettagli di questa moto, partendo dalle luci di posizione e le frecce a led, il contachilometri, analogico per quanto riguarda i giri motore, digitale  invece è per quanto riguarda la strumentazione:

velocità, contachilometri parziali, totali, temperatura acqua, orologio, livello carburante e marce.

Ed il classico telaio in tralicci di tubi in acciaio che contraddistingue la storia della Benelli, sorregge un peso a secco di 213km ed è spinto da un bicilindrico in linea a 4 valvole che eroga  47,5Cv a 8.500Giri.

Nel pacchetto base troviamo, paramani, un grande cupolino, i deflettori laterali per l’aria, la presa USB ed i telaietti porta valige della Givi, il tutto a 5999€ F.C.

La prima impressione che si ha saliti sulla Benelli TRK 502, è che è comoda la seella è molto morbida e le linee della moto incassano bene il pilota protetto dal grande deflettore anteriore, di serie, l’aria non da per niente fastidio, mentre il manubrio con le estremità leggermente rivolte verso il pilota, agevola la guida del pilota sia nelle traiettorie più difficili, come nel caso dell’inversione di marcia sia nel traffico.

Il piccolo motore non permette di impennare i 213kg a secco di questa moto, però spinge bene sia ai bassi ma soprattutto ai alti, superato i 4000giri il motore prende la coppia, sopra i 6000 giri il motore crea un po’ di vibrazioni ma sono accettabili, ci sono moto bicilindriche di fascia più alta che creano più vibrazioni della Benelli.

Il cambio è a sei rapporti, la sesta marcia è più una marcia da riposo che da tiro

Gli ammortizzatori accolgono bene le asperità del terreno,  nel posteriore è montato un pre-carico regolabile e quindi si può viaggiare in due senza problemi.

Tra gli optional che non ho elencato prima troviamo, l’ABS con una pinza a singolo pistoncino ma a disco fluttuante, la frenata è dolce e non secca.

La moto è dotata di due pneumatici da 17” all’anteriore 120/70 posteriore 160/60 è dotata di un optional 150/70 da 17”per il posteriore  e 110/80 da 19” per azzardare un po’ di Off-Road

Per quanto riguarda l’offroad non è una moto progettata per questa mansione e si nota che il motore è scoperto con tubi dell’acqua e coppa dell’olio a vista.

Per concludere il test drive, il mio parere personale, è una moto che consiglierei a tutti quelli che si avvicinano alle moto da uno scooter o stà prendendo la patente, per chi ha una moto di maggiore cilindrata questa moto pecca un po’ di motore. Per tutto il resto considerando la cifra è un ottima, ottimissima moto.